Il Signore scese dalla nube
Il piccolo e grande Mosè era nella fatica. Non ce la faceva più a sostenere il peso del suo popolo e invoca aiuto al suo Dio. E il Signore ascolta, scende, parla e agisce a suo favore.
Dio crea settanta nuovi profeti per il popolo, i quali cominciarono a profetizzare, per sostenere Mosè. Due sono gli aspetti che vorrei sottolineare.
Il primo: Mosè chiede aiuto a Dio e Dio – a suo tempo – non viene meno e ascolta la sua richiesta di aiuto. Come a ricordarci che sempre Dio risponde alle nostre domande, a volte lo fa anche nel silenzio, nella non risposta, con i propri tempi.
Il secondo aspetto su cui vorrei soffermarvi va a quei due che ricevono lo spirito pur non essendo con i settanta. Loro erano fra gli iscritti, ma non si sono presentati all’incontro. Sono venuti meno all’appuntamento. Sono rimasti nell’accampamento eppure Dio non nega loro il dono della profezia. Dio li aveva scelti e il suo dono era gratuito e desiderato e, quindi, voluto. Dio è più grande dei nostri schemi, non sta a guardare la perfezione dell’uomo. Dio li aveva scelti e la loro insubordinazione non ha fatto dubitare Dio sul suo dono.
Trovo tutto questo decisamente liberante.
Dio investe su ciascuno di noi così come siamo e non viene meno alla sua promessa di felicità anche se noi possiamo mancare in fede, fiducia, presenza.
Un giovane corse ad annunciarlo a Mosè
Quanto è facile giudicare, quanto difficile ritirare delle parole dette male dopo averle pronunciate! Un giovane accortosi di questi due che profetizzano senza autorizzazione va ad avvertire, immediatamente, Mosè dell’accaduto. Quei due stavano compiendo un abuso, ma Mosè, uomo di Dio, conosceva Dio, lo amava, aveva fatto esperienza nella sua stessa carne, nel suo cuore, di quanto Dio è capace di sorprendere e meravigliare. Dio li aveva scelti e Dio li ha investiti dello Spirito e loro facevano quello per cui erano stati chiamati: profeti.
Quanti giudizi emergono contro chi fa il bene, o cerca di testimoniare il Vangelo, soprattutto se non è dei nostri. Quanti sospetti, dubbi, moralismi, mormorazioni abitano a volte il nostro cuore verso i nuovi che entrano nelle nostre comunità, senza ricordarci che molte volte siamo noi i primi a lamentarci che siamo sempre meno, che nessuno vuole darsi da fare, che siamo sempre gli stessi.
Dio chiede un cuore traboccante perché tutti possano godere dei doni che abbiamo ricevuto.
Dio desidera educarci a coltivare orizzonti larghi perché nessuno sia escluso
La ruggine si alzerà ad accusarvi e divorerà le vostre carni come fuoco
Arriva poi la seconda lettura. La Lettera di san Giacomo è un fulmine a ciel sereno. La riassumo in poche parole: o voi che avete la pancia piena, e, soprattutto, avete gli occhi chiusi e le orecchie tappate a chi è più povero e indigente, badate bene che pagherete!
E pagherete non tanto per il male che avete compiuto, bensì per il bene che avete omesso, che non avete fatto germogliare dalle vostre vite, che vi siete ben preoccupati di non fare.
Tutti siamo chiamati a germinare e fiorire.
Tutti possiamo sempre e comunque e nonostante tutto dentro tutto e tutti compiere gesti di bene. Tutti possiamo seminare briciole d’oro in vite adombrate dalla solitudine, dal dolore, dalla sofferenza per farle rifiorire.
Altrimenti? Dura è la parola di Dio: Avete condannato e ucciso il giusto!
Lo scandalo
Ultimo pensiero al Vangelo.
Mi soffermo solo sulla parola scandalo per dare una possibile chiave di lettura.
La parola scandalo usata da Gesù non si riferisce tanto a qualcosa di moralistico perché, dal greco, essa significa ostacolo, essere di ostacolo tra una cosa e l’altra, oppure barriera, muro di separazione, impedimenti per vedere o incontrare. Ecco, allora, che tutto quello che si frappone tra me e il bene è scandalo. Ogni muro che si frappone fra la chiesa e il mondo, fra me e te, fra padre e figlio, fra… è scandalo e deve essere tolto.
Chiediamoci quali muri abbiamo eretto in questo tempo nelle nostre vite, nella nostra comunità e cominciamo ad abbatterli giorno per giorno, giorno dopo giorno.
Le letture le puoi trovare
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