Alla vigilia della vigilia arriva il tempo della solitudine luminosa
quando le lettere, graziosamente, si destano e si rincontrano,
dopo tanto e largo spazio, e si abbracciano componendo versi da tempo sotterranei e sopiti:
la crepa nell’alto muro permette alla goccia di sole di scavalcare la pietra
e scendere dolcemente lungo le sue venature.
E così raggiunge lenta e splendida la terra dissetandola in un balzo e un sospiro.
Alla vigila della vigilia il tempo rallenta e per alcuni si dilata
e attorno si aprono ampi spazi
allargando il cuore del mondo così pesante…
così lento…così stanco…
Alla vigilia della vigilia s’affrettano tutti,
s’affrettano a sperare contro ogni speranza per non cadere inesorabilmente,
per avere le forze di rialzarsi ancora e ancora,
dentro tutto e nonostante tutto, ancora e sì… s’affretta anche Lui
– un respiro -s’affretta anche Lui –
un altro respiro –
e ci corre incontro e fra le sue mani sta – come in un nido –
la nostra carne spezzata da ricomporre ancora e di nuovo e sempre e oltre…
Ti prego: non smettere mai.
Sì, non smettere mai.
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