La morte è stata inghiottita nella vittoria
Celebriamo, oggi, la solennità dell’Assunzione della B. V. Maria.
È una festa importantissima per ogni cristiano, o almeno lo dovrebbe essere, perché Maria è la prima donna di cui si celebra la sua risurrezione. Certo nell’Antico Testamento, ci sono altri due casi di possibile assunzione: il profeta Elia portato via, al cielo, da un carro di fuoco e Mosè, si narra che sul Monte Nebo, da cui si vede la Terra Promessa, abbia ricevuto il Bacio santo di Dio, un modo simbolico per dire la morte e la morte come passaggio alla vita eterna, in comunione con Dio. Ma dopo l’incarnazione di Gesù, Maria, la madre di tutti i credenti, è la prima a risorgere, di quella risurrezione a cui tutti siamo chiamati.
Ecco perché la festa dell’Assunzione è importantissima, perché finché si parla della risurrezione di Gesù, possiamo sempre affermare che lui era Dio, ovvio che vincesse la morte.
Ma Maria, era come noi, nata come noi.
È il segno della promessa realizzata.
È la conferma che è davvero possibile risorgere.
Questa vittoria della vita, operata da Cristo, è in germe presente in ciascuno di noi e porterà i suoi frutti di vita eterna a tempo opportuno, così com’è accaduto per Maria.
Sì, oggi, è la festa dell’assunzione di Maria, e oggi è la festa anche della nostra promessa di “assunzione”, di vittoria sulla morte, di vita eterna, di Risurrezione.
Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allatato
Un secondo motivo di riflessione, oltre a quello della risurrezione seminata nei nostri corpi mortali, lo colgo dal versetto del Vangelo di Luca che abbiamo ascoltato. Un versetto che potrebbe passare inosservato, perché sembra non riguardarci e che, invece, ci coinvolge tutti e come!
Scrive Luca Evangelista: Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!.
Questo versetto della benedizione della madre e del frutto del suo grembo ci rivela che c’è una benedizione per ogni credente che ha a che fare con la gestazione e con il nutrimento, la gestazione del Verbo di Dio, Gesù, nella nostra carne e il desiderio di nutrirlo.
Come a dirci: vuoi godere i frutti della risurrezione, della benedizione, vuoi vivere la morte come una dormizione, un passaggio? Allora, continua a tessere il filo della carne di Cristo nel tuo grembo, nella tua vita e, quindi, cerca di “partorirlo” e di nutrirlo quotidianamente nella tua testimonianza, con le tue scelte.
Oggi, san Luca, ci rivela che tutti siamo chiamati a una gestazione di Cristo, nell’ascolto della sua parola, nell’intimità della nostra casa e nel parto, ossia in una vita che prova e a volte riesce a mostrare Cristo in mezzo agli uomini.
L’annuncio
La solennità di oggi ci ricorda che anche se abbiamo paura, anche se siamo nel terrore, anche se al pensiero di morire sentiamo il vuoto dentro di noi, anche se… noi siamo chiamati a spaccare la morte con la forza del nostro Salvatore che con l’Eucaristia e tutti i sacramenti, squarcia le tenebre del terrore e dona la sua santa luce perché desidera condurci verso i pascoli meravigliosi della vita eterna.
In fondo Maria ha permesso a Dio di realizzare per l’umanità questo squarcio di Luce nel mondo, ha permesso a Gesù di prendere carne, di camminare sulla nostra nuda e dura terra, di penetrare la morte, perché questa non avesse più potere su di noi.
Ecco perché è importante la festa dell’Assunzione e Dormizione di Maria al cielo perché questa solennità annuncia ancora una volta che l’ultima parola l’ha avuta Dio in Gesù Cristo e la sua parola fu ed è Risurrezione per l’umanità, per noi.
Le letture le trovi
Rispondi