Scegliete voi oggi chi servire
La parola di Dio, in questa domenica ordinaria, si fa pressante e scomoda. In tutte e tre le letture ci sono parole impegnative, domande che ci vogliono stanare, farci uscire e prendere delle posizioni di fronte a essa.
Ne prendo in considerazione solo alcune.
Dal Libro di Giusué c’è un’affermazione che ci dovrebbe far molto riflettere, come ha fatto riflettere gli uomini che hanno sentito pronunciare dalle labbra di Giosuè quella frase: Scegliete voi oggi chi servire, se gli dei… creati dagli uomini o se il Signore.
Facciamo nostra quest’affermazione e chiediamoci, oggi, ora, chi vogliamo SERVIRE, o meglio chi vogliamo SEGUIRE, cercare, amare?
Il fatto di essere qui e, quindi, di aver compiuto una scelta ben precisa, non ci esime dall’impegno di porci questa domanda e di rispondere a essa.
Chi vogliamo servire?
E se avessimo problemi a rispondere, se non conosciamo le parole per rispondere, sempre, il Libro di Giusuè ci indica la via per farlo, per almeno provarci.
Infatti, gli uomini che hanno sentito quella frase così dura, cosa fanno?
Iniziano a celebrare il loro zikkaron, che in ebraico significa memoriale.
Cioè fanno memoria di quello che Dio aveva già compiuto nella loro vita: ci ha fatto risalire, ha compiuto grandi segni, ci ha custoditi… e quindi la risposta: NOI SERVIREMO IL SIGNORE, poiché egli è il nostro Dio.
Allora chiediamoci con estrema onesta e semplicità: Chi vogliamo servire?
Ma prima di rispondere facciamo memoria delle visite del Signore nella nostra vita, della sua presenza in noi, dei beni che ha compiuti per ciascuno di noi e poi cerchiamo di rispondere. Cosa possiamo rispondere?
Questa parola è dura
Nel vangelo abbiamo altre parole impegnative. Gli stessi discepoli di Gesù, non sanno più cosa pensare e affermano a un certo punto della loro vita di sequela: “Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?”. Se da una parte questa fatica dei discepoli ci può anche consolare, perché, forse, anche noi lo pensiamo, quando ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio e del Signore Gesù, dall’altra parte la risposta del Signore ancora una volta ci vuole spronare a spostare il centro della nostra vita. Non siamo noi che dobbiamo comprendere la parola di Dio, ma il Padre che ci attira a sé ci illuminerà su tutto a tempo debito.
Più ci affidiamo a questo, più crediamo in questo, più lasceremo fare al nostro Dio che è Padre, più entreremo nei misteri della vita di Dio e del Signore Risorto. Più lasciamo fare a Lui più cresceremo noi, più lo lasciamo libero di fare quello che desidera nella nostra vita, più noi diventeremo grandi secondo il suo amore.
Volete andarvene anche voi?
E concludo con la domanda direi quasi straziante di Gesù – alla visione che molti lo lasciano e tornano indietro sui loro passi abbandonando il cammino di discepolato – il Signore chiede: Volete andarvene anche voi?.
Sì è una parola dura, non sempre facile da attuare e da comprendere, ma scegliete ora chi servire. Volete andarvene anche voi? Che Dio ci aiuti a essere fedeli, che ci aiuti a rimenare con lui come lui ha promesso di rimanere con noi e l’eucaristia che stiamo celebrando dopo 2000 anni né è la prova.
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