Fecondità

Piegavi il tuo corpo

su di me mentre ti consegnavo
i frutti maturi della mia giovinezza

e tu – Occhistanchi –
mi salvavi offrendomi le tue rughe

mentre dalle tue lacrime

– di sudore e di pianto –

venivo trasfigurato da arida terra in fecondità
e di memoria in memoria
di storia in storia

continuavi con le tue esili dita

a sbriciolare l’indurite zolle

e a imprimere il tuo volto sulla mia pelle.

da Occhistanchi, poesie di V. Gabujo


(in ristampa)


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