Scatenate la parola

Fogli incatenati,

menestrelli impauriti,

foglie a terra calpestate dai venti,

mani intrecciate

in attesa di essere districate:

date voce alla penna inceppata,

il cielo si apra,

il lampo scenda

nel grembo della conchiglia

e generi la perla.

Fogli miei imprigionati,

violini nell’aria,

tronchi sul filo dell’acqua

ignari della partenza 

e nell’oscura speranza 

di un arrivo:

scatenate la parola,

sia dischiuso il libro,

il cielo si dischiuda ancora,

il fulmine colpisca la terra,

siano infrante le tenebre,

in un cristallo di luce.


da Ubicumque, I giorni del rischio, Vanio Garbujo

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